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Muori di Donne

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"Muori se appena le conosci. Muori del fiorire indicibile del riso, muori delle mani leggere. Muori di donne.”
- Rainer Maria Rilke.-

Atto Unico

Alice, Chiara e Isabella.

Tre donne in tre diverse fasi della vita: Alice è poco più che ventenne, Chiara ha quasi quarant’anni e Isabella poco più di cinquanta.

Ognuna ha un suo obiettivo da raggiungere.

Alice è all’inizio della sua carriera. Una carriera che potrebbe essere molto facilitata se andasse a letto con il suo capo. Ora si è chiusa in bagno, abbandonando il materasso acquoso e il rospo che lo abita.

Eppure dovrebbe farlo: questa sarebbe la prima mossa razionale della sua vita. La prima volta che può valutare cause ed effetti.

Deve uscire dal bagno. Ha la mano sulla maniglia… ma se poi lui non mantiene la promessa?

Chiara è sposata e ha una figlia adolescente. Ama suo marito, ma ancora di più, la sua cioccolateria. Soprattutto ora che lui vuole venderla. Ma Chiara non si arrende. Lotterà, troverà, o inventerà, qualsiasi espediente pur di salvare il suo mondo, quello che la rende unica, che custodisce la sua essenza di donna.

Isabella si stira, sbadiglia e s’allunga. Davanti a lei, suo padre. L’ha abbandonata quando era piccola, lasciandola sola con la mamma. Erano mesi che non si vedevano. Ma ora Isabella lo ha chiamato. Ha bisogno di vederlo. Sta lottando con un dolore che lentamente cresce, prende forma, reclama il suo spazio: un tumore. Non sa quanto tempo le rimane. Non sa quando smetterà di danzare.

Quando una donna tace, tacciono i canti, si fermano le danze, tace l’amore.”

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“Muori di donne”

è stato rappresentato nell’aprile 2004 al Teatro Argot, nell’ambito della rassegna Scena Sensibile.

“MUORI DI DONNE” di  Paola Merolli

con Teresa Pascarelli, Raffaello Benedetti e Marino Maranzana regia di Paola Merolli Donne. Imprevedibili, mutevoli, cangianti come un raggio di sole, uno scroscio di pioggia, una tromba d’aria. Un loro sbattere di ciglia provoca cambiamenti da un punto all’altro della Terra. Coinvolto in questi continui mutamenti è l’uomo, che con lei piange e ride in un gioco dalle regole sempre diverse.

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